Vanitas – Elena Porcelli
L’ispirazione per quest’opera è nata a seguito della lettura di un racconto scritto da Edgar Allan Poe, intitolato La maschera della morte rossa. Il soggetto del dipinto è una maschera che presenta nella parte sinistra un teschio, nella parte destra un volto. Essi simboleggiano rispettivamente la vita e la morte. Lo sguardo, diretto verso lo spettatore, trasmette una sensazione angosciante che viene amplificata dalla presenza di uno spazio buio e indefinito. Ciò che colpisce è l’estrema sintesi della composizione: a differenza delle Vanitas del periodo Barocco, che traboccavano di oggetti di varia natura, questa si fa portavoce di una struttura minimale che non per forza deve assumere un significato negativo, anzi, permette a chi la osserva di concentrarsi sull’unico soggetto rappresentato, protagonista assoluto della scena.