#HOPOPART – Simone Scotti, in arte, Simon Gionomo.

Hop è un salto. Hop è ordine nel caos. Hop è casualità organizzata. Hop non è arte ma potrebbe esserlo. Hop è ritmo veloce. Hop è l’essere umano fagocitato nel delirio ultracapitalistico. Hop è nell’uso giornaliero: è prodotto e sottoprodotto, è micro e macro, è coscienza e incoscienza, è iperconsumismo sfrenato, è il nuovo leviatano, è conseguenza. Hop non è critica, Hop non è giudizio.

I nostri idoli siamo noi stessi.

Possiamo constatare, verosimilmente, la non-esistenza di una realtà fondamentale e univoca del singolo individuo dove tutto è il frutto della percezione umana, traviata da un’esistenza relativa.

Noi siamo spazio, corpo e tempo. 

Siamo una folla ispirata dalla cultura di massa?

Siamo gli oggetti di noi stessi? 

Siamo dati in un continuo scambio di dati?

Hopopart è oltre la contraddizione, è il costrutto.

 

#HOPOPART

2 Comments

  • Paolo, Dicembre 30, 2020 @ 2:32 pm

    Quale è la finestra di ingresso per l’arte contemporanea?

    • specola, Dicembre 30, 2020 @ 8:41 pm

      Difficile dare una risposta. Potrebbe esserci più di una finestra: si va da quelle più classiche, accademiche, e si arriva al trampolino di lancio che offre internet. Nel mezzo, credo ci sia tutta una serie di sfumature, influenzate anche e soprattutto dalle proprie reti di conoscenze personali.

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